L’architettura in oggetto dovrà garantire un approccio olistico della cura pediatrica.
Per consentire questo tipo di approccio è necessario che anche l’organismo architettonico sia assimilato ad un organismo vivente, e cioè che si possa esprimere come unità totale e non come sommatoria degli elementi di cui è composto. Per ottenere questo tipo di “sistema”occorre trattare ogni elemento con la stessa cura e quindi eliminare ogni scala gerarchica di priorità progettuali. Ogni elemento è importante allo stesso modo. Gli spazi di cui la casa è composta sono stati immaginati come cellule disposte ad anello intorno ad uno spazio comune che assume per posizione e per caratteristiche la funzione di “corte interna”. L’edifico a corte permette ad ogni ambiente un doppio affaccio, verso la città – più aperto e verso l’interno – più introverso e intimo. Quest’ultimo tipo di rapporto si è impreziosito grazie alla presenza dello spazio polifunzionale che intende accompagnare i visitatori verso il cuore della casa. La disposizione planimetrica scelta è inoltre volta a consentire e favorire l’incontro e lo scambio, dando pieno corpo all’idea di comunità. Dovendo garantire la presenza di uno spazio verde utile al gioco in area protetta con orto, zone relax e ricreative è stato scelto di dotare l’edificio di un tetto-giardino con il molteplice vantaggio di creare un’area custodita, ben soleggiata e ventilata e di permettere l’isolamento termo-acustico dell’edificio ed il recupero di acqua piovana per un suo riutilizzo. L’accesso a questo spazio che diventa una piazza all’aperto avviene dall’esterno in percorso protetto e accessibile attraverso elevatore. La scelta di percorrere una passerella in quota è dettata dalla volontà di arricchire la scoperta di questo luogo attraverso la fantasia di un arrembaggio. La vicinanza del mare suggerisce la possibilità di sfruttare il fenomeno delle brezze marine, cioè di un vento diurno che spira dal mare verso la terra con temperatura inferiore rispetto a quella dell’aria terrestre.
Lo stesso fenomeno è presente anche di notte ma con un ciclo invertito e per questo viene definita brezza di terra. Altra caratteristica importante delle brezze è quello che viene definito “effetto girasole” cioè il graduale spostamento e intensità della direzione dei venti e grazie al quale si può facilmente individuarne la direzione dominante . Questa direzione risulta fondamentale per il corretto orientamento delle torri di captazione che nel caso in questione copriranno un cono di 90° con asse principale sud-sud-est.
L’aria che viene captata dalle torri viene convogliata al di sotto dell’edifico, qui si raffrescherà per effetto del differenziale di temperatura presente e sarà trascinata nei vari ambienti interni per effetto della velocità e dei moti convettivi. Alla sommità dei locali da raffrescare sarà presente un solaio con intercapedine collegato a camini estrattori posti sulla copertura che porteranno l’aria da ricambiare fuori dall’edificio. L’effetto di estrazione sarà aumentato grazie a piramidi in vetro poste al di sopra delle griglie di evacuazione che aumenteranno la temperatura dell’aria sulla sommità dei camini.
L’edificio è stato concepito ad un solo piano fuori terra per ridurre quanto possibile le difficoltà dovute all’accessibilità e per permettere un uso più libero della copertura verde.
I prospetti nascono attraverso processi di scultura che ottimizzano la funzione dei venti per il raffrescamento, e del sole per il riscaldamento. Un’architettura scolpita dal sole e dal vento.
Ogni prospetto infatti è differente dall’altro in virtù della sua esposizione. L’edificio è stato posizionato sul terreno con una inclinazione di 30° rispetto al Nord. I prospetti quindi sono stati modellati affinchè ognuno potesse accumulare maggior energia solare in inverno, quando i raggi hanno una inclinazione inferiore rispetto al terreno, e risultasse schermato nei periodi estivi. Tutto questo risulta solamente dalla disposizione di moduli in legno diversamente orientati e disegnati, senza far uso di meccanismi elettrici o meccanici.
Sul lato nord-nord ovest è posizionato l’ingresso e gli spazi utili al personale, questo prospetto è privo di schermature e sono ridotti al minimo le pareti vetrate. Il lato nord-nord est è occupato dagli appartamenti, gli elementi frangisole che sono stati utilizzati sono pannelli sagomati a cuneo posizionati in verticale, e da un reticolo orizzontale superiore che consentono alla luce dell’inverno di penetrare schermando al contempo completamente dai raggi estivi.
Gli altri 2 prospetti sono stati risolti con frangisole a lama posti perpendicolarmente alla facciata corrispondente e con inclinazioni differenziate. La distanza tra le lame e la loro inclinazione permette di schermare queste pareti completamente nei mesi più caldi. Viceversa in inverno le pareti verso sud sono completamente aperte ad accogliere i raggi del sole e per questo dietro alle vetrate in angolo sono stati posizionate due pareti in legno dipinte di colore scuro che funzioneranno come muri Trombe, apportando beneficio alle sale di dimensioni maggiori e corrispondenti alla sala da pranzo e al laboratorio.
Dal punto di vista strutturale è stato considerato l’utilizzo dei pannelli strutturali in microlamellare di faggio come indicato dal bando. La forma complessiva è regolare e simmetrica al fine di economizzare l’utilizzo del materiale e i costi di installazione nonché di permettere al fabbricato di comportarsi in maniera simile per ogni direzione in caso di sisma. Sono stati immaginati due anelli strutturali collegati e irrigiditi da setti perpendicolari e incrociati. Il passo strutturale è di circa 5 metri x 8 metri e le pareti saranno composte da pannelli singoli. I solai saranno realizzati con travetti e pannelli anch’essi di 80 mm di spessore che offrono un comportamento a piastra. Il materiale sarà lasciato privo di finiture escluso per le parti relative ai servizi igienici e alle cucine dove sarà previsto un rivestimento in materiale impermeabile.Il riscaldamento ed il raffrescamento dell’edificio avviene, come già detto precedentemente, principalmente per via naturale. L’involucro è stato sottoposto a studio solare, determinando l’irraggiamento delle facciate durante i vari mesi dell’anno. In allegato si riporta il grafico sintetico dello studio che tiene conto anche delle occlusioni offerte dal contesto circostante e dall’orografia del sito.
Durante il periodo estivo, le torri del vento sono in comunicazione direttamente tra loro e indirettamente con le torri solari, innescando fenomeni di ventilazione naturale passiva che raffresca gli ambienti. La notte i camini solari sono invece deputati ad intercettare le brezze di terra che si diffondono all’interno per densità.
Nel periodo invernale, le torri del vento sono occluse da diaframmi posti alla loro base ed accessibili dai locali tecnici, facendo risultare l’involucro chiuso alle correnti e capace di accumulare calore all’interno tramite guadagni diretti ed effetto serra. La qualità delle componenti opache permette di protrarre lo sfasamento termico per più di 8 ore fino ed oltre il rinnovo del processo di guadagno solare. In alcune ore del giorno e della notte, alcune parti dell’edificio (fronte nord) potranno necessitare di un integrazione al riscaldamento che, in questo caso, viene realizzato interamente con sistema termico solare a pannelli dotati di tubi sottovuoto e serbatoi di accumulo. Sfruttando infatti la zona climatica B (ove viene a trovarsi Catania), viene scelta come più immediata la risorsa energetica del sole. Il calore prodotto ed immagazzinato verrà usato per produrre acs e riscaldare il liquido vettore del sistema radiante a battiscopa. Le vetrate di facciata presentano inoltre un sopraluce con apertura a vasistas, che permette di regolare a piacimento la ventilazione naturale nel singolo vano.
Gli spazi ricavati all’interno dell’edificio sono quelli descritti dal bando e la loro disposizione è conseguente a scelte progettuali avvenute nella fase di studio generale. Le funzioni collettive che hanno necessità di una dimensione maggiore sono state posizionate nei quattro angoli in maniera da facilitare la percorrenza del corridoio ad anello in ogni direzione. Ognuno di questi quattro spazi ha una superficie di circa 80 mq. Lungo i lati dell’edificio sono state posizionate le funzioni “minori” dedicando ad ogni lato uno specifica destinazione. Abbiamo gli uffici, il giardini d’inverno e il salottino in corrispondenza dell’ingresso mentre il lato a sud – sud ovest è stato dedicato alla sala studio, sala soft, lavanderia e cucina.
Sugli altri due lati sono presenti numero sette appartamenti che sono stati concepiti con due tagli differenti. Gli appartamenti hanno superficie di 40 mq i primi tre e di 50 mq i secondi tre. Ogni appartamento è dotato di bagno accessibili, angolo cottura con dispensa, area relax con divano, zona gioco, zona pranzo con tavolo espandibile, area notte con armadiature. Gli appartamenti sono espandibili fino a al numero di 8.
All’interno dell’edificio abbiamo lo spazio polivalente di circa 300mq dotato di aperture a soffitto e di infissi vetrati verso l’ingresso oltre a porte di sicurezza verso lo spazio filtro e verso l’esterno.
L’accesso carrabile all’edificio avviene da Via F. Paladino, mediante un parcheggio che consente una sosta breve oppure una prolungata. L’area dedicata al parcheggio è pari a 1500 mq e può ospitare circa 60 vetture. La restante superficie del terreno è stata dedicata a spazio gioco e relax con aree delimitate da pavimentazioni naturali e schermature vegetali.
La superficie occupata dall’edificio e sottratta alla natura è stata restituita in copertura con un tetto-giardino che può ospitare le attività all’aperto con la zona dedicata all’orto. Questo contesto che risulta protetto è accessibile da una delle torri dove è presente una scala oppure un ascensore e da qui, attraverso una passerella in quota si arriva magicamente, come in un arrembaggio, allo spazio inondato di sole e colori del tetto giardino. Uno spazio questo che intende confermare la volontà di mettere in relazione l’edificio al contesto più naturale del luogo, con la presenza di acqua fresca e di ombre sempre mutevoli, dove poter assaporare il calore del sole le carezze del vento.
Gruppo di progettazione
Arch. Sandro Bonaccorsi
Arch. Sergio Bini